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Come l’arte si approccia agli eventi ibridi

ARTE EVENTI IBRIDI – L’arte non è un qualcosa solo da ammirare, ma è da vivere e sperimentare. Ma come si può far sì che le opere d’arte, in qualsiasi forma, raggiungano il più alto numero possibile di persone? Venendo incontro alle esigenze del pubblico. La risposta oggi sembra trovarsi negli eventi ibridi, che funzionano non solo per fiere e showroom, ma anche per l’arte.

Se lo spettatore non va all’arte, l’arte va dallo spettatore

Durante i mesi invernali della pandemia la totalità dei luoghi d’arte è stata inaccessibile. Teatri, cinema, musei, gallerie, siti archeologici e tutti gli altri non hanno potuto accogliere spettatori in presenza per mesi. Ma non tutti si sono arresi a questa realtà e hanno aperto le loro porte ad avventori “virtuali”. Sono stati realizzati infatti tour virtuali, con tecnologia 3D, o semplice video streaming, che hanno portate l’arte direttamente nelle nostre case. Come si suol dire: “ Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto”.

Indubbiamente la digitalizzazione e la realtà virtuale hanno avvicinato un maggior numero di spettatori al mondo dell’arte ma resta innegabile il bisogno che tutti noi abbiamo di tornare sia al contatto fisico che al contatto diretto con l’arte.

L’arte ricorre agli eventi ibridi per far fronte ad alcune necessità 

Peter Weibel, direttore del Zentrum für Kunst und Medientechnologie di Karlsruhe (Germania), ha intuito la necessità che l’arte ha di sfruttare gli eventi ibridi.

“Con la tecnologia delle telecomunicazioni stiamo costruendo una tele-società, in cui le persone non hanno bisogno e non dipendono dalla vicinanza della comunicazione faccia a faccia. […]  La cultura deve espandersi in estensioni digitali, in dipartimenti digitali, in attività digitali. I musei diventeranno i rivali dei servizi di streaming (Netflix e altri) e delle trasmissioni televisive. Le strategie per il futuro si basano su eventi e formati ibridi. I musei possono ancora rimanere come istituzioni per incontri fisici, ma devono diventare anche piattaforme per incontri virtuali.”

Dalle sue parole si intuisce come i luoghi d’arte debbano diventare capaci di realizzare eventi fisici paralleli ad eventi virtuali. Questa scelta, non solo risponde alle esigenze delle nuove generazioni, ma rende l’arte fruibile ad un pubblico più vasto.

Sfida le convenzioni, scegli un evento ibrido per la tua arte

Con gli eventi ibridi, l’arte, già nota per abbattere barriere e sfidare le convenzioni, diventerà ancora più avvicinabile. Non ci saranno più impedimenti geografici o linguistici ad allontanarla dall’uomo, ma solo la sensibilità di ognuno. I dati raccolti durante i mesi di pandemia sulle visite virtuali incoraggiano a perseguire questa strada.

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